Sesso: meglio farlo da tradizione o con un po’ di trasgressione?!
La parola “in kinky” significa “stravagante, non convenzionale”.
A questo si contrappone il “vanilla sex”, metafora per definire l’erotismo canonico: sesso dal sapore standard, a basso tasso di adrenalina e senza effetti speciali, ma che rievoca la componente di sesso romantico. Nasce negli anni 70 e prende spunto dal gusto di gelato più comune.
Tornando al kinky, si tratta di una sessualità atipica che comprende una vasta gamma di attività non convenzionali, praticata in Italia da 4,5 milioni di persone.
Gli echi che vi possiamo ritrovare?
BDSM che identifica un gruppo di attività erotiche -consensuali- caratterizzate da sensazioni di dolore, scambio di potere, forme di contenimento.
Voyeurismo : l’osservare persone nude, mentre fanno sesso, senza che ne siano al corrente.
Esibizionismo: fare sesso in pubblico.
Fantasie e giochi di ruolo: possono andare dalla semplice conversazione erotica sulle proprie fantasie, fino alla messa in scena attraverso travestimenti veri e propri. In diversi arrivano a recitare ruoli di fronte a perfetti sconosciuti.
Fetish: fantasie, trattamenti ed interesse sessuale riguardanti oggetti/materiali o parti del corpo. I più gettonati? Piedi, scarpe, pelle, latex, collant ecc.
Sesso di gruppo: attività sessuali in cui sono coinvolte più di due persone, come ad esempio il threesome, la kinky più diffusa.
Il sesso kinky è spesso vittima di stereotipi che generano stigmatizzazione, ma la realtà narra di una educazione al consenso reciproco.
Chi pratica sesso kinky è spesso molto meno legato a remore morali e molto più consapevole del proprio corpo e della propria mente.
Proprio questa maggiore apertura permette di estendere i propri orizzonti sessuali, ricercando nuove versioni di sessualità e di piacere.
Tra la sessualità vanilla e kinky, non vi è un netto confine, il che permette di spaziare tra tante, tantissime pratiche, quanti sono i vissuti e le fantasie delle persone che le vivono: allora perché precludersele e non darsi la libertà di spaziare?