Perché si, può essere superata!
La claustrofobia è la paura eccessiva, nonché irrazionale , degli spazi chiusi, di posti e situazioni da cui è difficile scappare, può avere cause diverse, ma ha gli stessi sintomi. Quali sono? Senso di soffocamento, tachicardia, sudorazione accentuata, brividi o vampate di calore che possono sfociare in un vero e proprio attacco di panico.
Il significato alla base di questo disagio? Il sentirsi in trappola.
Come superarla?
Una terapia utile verte sul gestire i pensieri negativi derivati da situazioni che la scatenano: ripercorrendo e mutando i pensieri, è possibile modificare la reazione a tali situazioni.
Una terapia emotiva che si concentra sul presente con lo scopo di affrontare atteggiamenti, emozioni e comportamenti dannosi, includendo la contestazione delle convinzioni irrazionali. In questo la persona può sviluppare alternative sane e realistiche.
Rilassamento e visualizzazione per alleviare il panico.
Desensibilizzazione, ovvero la terapia espositiva utilizzata per trattare condizioni di fobia e ansia. La persona claustrofobica viene esposta a ciò che la spaventa in una situazione controllata e non pericolosa.
Dove presenti esperienze traumatiche pregresse relative al senso di soffocamento, l’approccio EMDR,
Eye Movement Desensitization and Reprocessing.
C’è la via farmaceutica che lavora sulla ricaptazione della serotonina per abbassare la condizione di ansia.
La scienza e le tecniche ci sono, ma ciò che è importante è far scaturire la consapevolezza ed il desiderio di volerla affrontare.
Tutto parte da una ridefinizione delle abitudini, dei comportamenti, delle visioni che abbiamo avuto sulla vita e su ciò che abbiamo vissuto.
Ovvio che tutto questo mette paura. Di fronte a ogni cambiamento, la mente all’inizio genera resistenza.
Ma se io vi chiedessi: avete voglia di scoprire quanto siete potenti? A che livello sono le vostre capacità di uscire da situazioni impattanti come la paura?
Non ho dubbi riguardo all’esito della risposta.