La disfunzione erettile è da sempre il sintomo più studiato in sessuologia ed investe solo in Italia circa tre milioni di uomini. Essa consiste nell’incapacità persistente a raggiungere e/o mantenere un’erezione sufficiente per un rapporto sessuale soddisfacente. Tale sintomo può essere espressione di una patologia organica, ipertensione e spesso diabete, di una patologia intrapsichica, ansia e/o depressione, o di un problema relazionale; tuttavia la pratica clinica molto spesso ci fa vedere come questi tre fattori si intrecciano ed il peso relativo di ognuno non è sempre quantificabile. L’unica certezza? Come tale sintomo disfunzionale abbia un impatto rilevante sulla qualità della vita dell’uomo, del partner e della coppia.
UN PO’ DI DATI
L’Associazione degli Andrologi Italiani ci informa che i dati allarmanti riguardano la soglia sotto i cinquanta anni, di cui ben l’8% non riesce ad avere un’erezione. Tra questi un numero sempre maggiore ricorre alle famose “pillole dell’amore”, tanto che nel 2016 sono state vendute circa oltre cinque milioni di confezioni tra Viagra, Sildenafil, Levitra, Cialis e Spedra.
Molti uomini, dopo una visita andrologica ed il conseguente aiuto farmacologico, riescono a rimettere la situazione apparentemente sotto controllo, ma la frustrazione relativa all’uso del farmaco, per molti di loro, è elemento di malessere e scarsa autostima, senza contare la percentuale significativa di ricaduta dopo la sospensione del trattamento.
IL MODELLO INTEGRATO
Un grande aiuto viene dato dal modello integrato, considerato il più efficace nel trattamento; esso tende a rispettare l’unità corpo-mente, prevedendo l’intervento congiunto di un andrologo, volto ad indagare la componente organica, ed uno psico sessuologo, addetto alla sfera intrapsichica e relazionale. Ma come procedere quando la componente psicologica gioca un ruolo significativo?
L’erezione è da sempre considerata il punto focale nella definizione di virilità ed il pene eretto il principale attributo maschile. Tutto questo porta a vivere un profondo senso di inadeguatezza che si definisce impotenza, non solo nell’atto sessuale, ma anche nella definizione di se stesso come persona e uomo.
Se a questo si va ad aggiungere un atteggiamento richiedente, o vissuto come tale, da parte del partner, viene messa in moto l’ansia da prestazione che è spesso la causa immediata del deficit erettile: sia chiaro, è impossibile mantenere l’erezione quando ci si sente perennemente sotto esame!
LA COPPIA COME VALORE AGGIUNTO
Considerando la disfunzione come un problema che investe la coppia, non solo l’uomo, si pongono basi nuove per vivere il rapporto in modo più sereno e meno stressante. E’ di estremo aiuto la focalizzazione sensoriale, una serie di esperienze sessuali caratterizzate da carezze su tutto il corpo che, escludendo la penetrazione per un lasso di tempo, favorisce la scomparsa dell’ansia. La coppia inizia così a inserire di nuovo scambi sessuali, solitamente divenuti rari o inesistenti, ponendo attenzione sulle proprie sensazioni piacevoli, invece che su quelle del partner, cosa che accade spesso a uomini che a causa della disfunzione erettile vivono un senso di colpa nei confronti della partner. Dopo che la coppia ha ripreso l’attività sessuale, togliendole la componente ansiosa della prestazione, si inserisce nuovamente la penetrazione, vertendo su esercizi mirati a consolidare come essa possa perdersi e ritrovarsi, senza creare drammi e problemi.
E’ da tener presente che in molti uomini con disfunzione erettile vi è una forte componente di alessitimia, ovvero la difficoltà a identificare e comunicare le proprie emozioni.
Il grande rischio? La traduzione in un disagio corporeo come modo di esprimere una sofferenza. Un partner attento alla chiusura emotiva può riuscire ad aiutare a non renderlo un rischio per la sessualità e favorire una comunicazione possibilmente libera di manifestare preferenze e gusti, specialmente i più intimi e segreti.
Queste pratiche non solo servono all’uomo a riscoprire la sua capacità sessuale, ma aiutano anche la donna a spazzar via quelle reazioni negative che la invadono, come la messa in discussione della propria capacità seduttiva, in modo tale da far tornare l’erezione il complimento più sincero che un uomo le possa fare.
Dott.ssa Francesca D’Amico