Dalla prima infanzia la “buona morale” insegna che l’atteggiamento egoista è duramente bandito da ogni tipo di relazione umana, figuriamoci da quelle che hanno a che fare con i sentimenti. Egoismo è definito l’espressione di chi si preoccupa solo di sé stesso, del proprio benessere, dove ogni azione è sempre e soltanto l’interesse individuale dell’agente. L’accusa con cui maggiormente una coppia si scontra è proprio quella che fa capo a questo atteggiamento: << Sei un’egoista, pensi solo a te stesso/a!> e via liti ed accuse reciproche fino al ripristino di una quiete apparente, ma la pugnalata ricevuta da tale appellativo rimane nell’atmosfera relazionale con un peso notevole. Quante volte questa frase sarà stata rivolta ad ognuno di noi? Quante volte è stata pronunciata da noi stessi? Quante volte l’avremo sentita dire da coppie che frequentiamo, magari spesso all’interno delle mura domestiche da genitori o parenti?
Una ricerca dell’Università Kwantlen Polytechnic University di Vancouver ha indagato la motivazione che spinge a fare sesso e la successiva soddisfazione o insoddisfazione ricevuta. Dallo studio effettuato su sessanta coppie è emerso che i soggetti più appagati erano coloro che nel rapporto intimo riuscivano a manifestare apertamente i loro desideri sessuali, non si inclinavano ad appagare esclusivamente quelli del partner e che si dedicavano all’attività sessuale quando ne avevano realmente voglia.
Ma un atteggiamento di tipo egoista in un rapporto sessuale, quanto potrebbe giovare alla coppia stessa?
Riflettendo sui risultati a cui è pervenuta la ricerca, un partner appagato è colui che fa sesso come e quando lo desidera, tutt’altro che lo stereotipo dell’amante “generoso”, ovvero quello che l’immaginario collettivo descrive come il compagno ideale. Colui che all’interno della coppia riesce a manifestare apertamente i propri desideri è un partner che non solo vive bene la propria sessualità, ma riesce maggiormente anche a soddisfare i bisogni altrui. Nel rapporto sessuale una maggiore concentrazione sul proprio piacere, ovvero orientarsi verso ciò che piace, permette di risultare più spontanei e coinvolti con il conseguente innesco nel partner di eccitazione ed una maggiore capacità di lasciarsi andare.
L’idea costante di dover procurare necessariamente godimento all’altro crea una forte ansia all’interno della coppia ed una notevole dimenticanza, ovvero il proprio piacere sessuale. Il mettere in secondo piano la propria soddisfazione e concentrare il focus dell’attenzione sul partner, porta in alcuni casi a deficit dell’erezione nell’uomo e a difficoltà di raggiungere l’orgasmo nella donna. Ben venga il prendersi cura dell’altro all’interno del rapporto sessuale, ma non a discapito del proprio appagamento.
Sessualità e sano egoismo
L’invito ad un “sano egoismo” all’interno della sessualità non significa tuttavia ignorare il proprio partner, essere sordi ai suoi desideri e bisogni, ma significa non anteporli ai propri, essere attenti a noi stessi e non dimenticare la persona con la quale si condivide tanta intimità. Per avere una sessualità gratificante il nostro concetto di piacere sessuale dovrebbe espandersi con quello del partner, in una sorta di abbraccio che volge alla fusione reciproca: questo è ciò che viene definito un rapporto sessuale appagante per entrambi.
Affinché il sesso sia reciprocamente soddisfacente è necessario conseguire un equilibrio tra altruismo e ”sano egoismo”, ciò passa da un canale, quello della comunicazione, non sempre facile da attuare, anche in una relazione intima e con alto livello di confidenzialità. Per conseguire appagamento è necessario avere il coraggio di esprimere i nostri desideri, anche quelli più intimi e connotati di vergogna. E’ importante non svilire le preferenze sessuali del partner come stupide, inappropriate, volgari, infantili, noiose o imbarazzanti: criticare e biasimare non sono assolutamente di aiuto a nessuno dei due. Il sesso, come tutte le questioni da affrontare insieme, comporta il trovare soluzioni reciprocamente accettate, ciò porta ad una crescita personale e della coppia stessa.
Scegliere di non manifestare un “sano egoismo” all’interno della sessualità porta ad una inevitabile frustrazione con la conseguente perdita dei benefici della crescita personale, della soddisfazione fisica e la perdita della profonda intimità con il partner.
Non vi sembra un prezzo troppo alto da pagare per non aver cercato di prendere una posizione?
Dott.ssa Francesca D’Amico
Psicoterapeuta